Piano cottura a induzione: consumi in kWh
In casa è importante valutare l’efficienza di ogni dispositivo, dagli elettrodomestici ai piani cottura, per mantenere bassi i consumi, ridurre le emissioni inquinanti e diminuire l’importo delle bollette per le utenze domestiche. Una delle soluzioni più apprezzate in cucina sono i piani cottura a induzione, ritenuti uno strumento molto utile per semplificare la preparazione dei cibi.
Questi sistemi garantiscono fino al 90% di efficienza energetica, rispetto ad appena il 40/50% dei modelli classici a gas, tuttavia per una valutazione accurata bisogna tenere conto anche dei costi annuali di alimentazione. Vediamo quali sono i consumi in kWh dei piani cottura a induzione, per capire se convengono realmente e come fare per ridurre i consumi energetici.
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Da cosa dipendono i consumi di un piano cottura a induzione
I consumi dei piani cottura a induzione dipendono ovviamente da alcuni aspetti tecnici e ambientali, inoltre bisogna sempre considerare le modalità d’uso del sistema, in quanto le proprie abitudini possono incidere notevolmente sulla quantità di energia utilizzata. Per questo motivo è importante sapere come funziona e come si usa il piano cottura a induzione, per capire come adoperarlo al meglio e mantenerlo sempre efficiente.
Inoltre è necessario tenere conto del numero delle persone che usano la cucina, del prezzo dell’energia elettrica nella propria zona e della tariffa sottoscritta con il distributore. È evidente che per scegliere l’opzione più conveniente, ad esempio tra un piano a induzione e uno tradizionale, è fondamentale compararne le prestazioni a parità di condizioni d’utilizzo, per ottenere un dato valido da impiegare per l’analisi del rapporto costi/benefici.
Quanto consuma un piano cottura a induzione
Il consumo di un piano cottura a induzione viene espresso in kWh (ovvero kilowatt per ora), una misura che indica la quantità di calore utilizzata per ogni ora d’uso del sistema. In media, ipotizzando un impiego del dispositivo per una famiglia di 3 persone, il consumo energetico può aggirarsi intorno ai 450 kWh l’anno, un dato indicativo utile per effettuare alcuni calcoli e confrontare questa soluzione con altri impianti di cottura disponibili sul mercato.
Ovviamente è necessario tenere conto dell’efficienza del piano cottura a induzione, la quale si aggira in media sul 90%, con valori che possono essere di poco più elevati o più bassi in base alla qualità del prodotto e al tipo di utilizzo. Ciò significa che per l’alimentazione annuale verranno consumati quasi 500 kWh, per un costo totale di circa 100 euro l’anno, considerando la tariffe medie applicate al momento dai principali fornitori di energia elettrica.
I consumi dei piani cottura a induzione e a gas
Per interpretare meglio i consumi dei piani cottura a induzione, valutandone l’effettiva convenienza, è importante vedere quanto consumano i piani cottura a gas tradizionali. In questo caso è necessario utilizzare gli stessi parametri, tuttavia l’efficienza di questi sistemi non arriva oltre il 45/50%, quindi con il gas metano serviranno almeno 1.000 kWh l’anno per l’alimentazione del dispositivo.
Questa quantità corrisponde all’incirca a 95 metri cubi di gas all’anno, per una spesa complessiva intorno ai 70/75 euro ogni 12 mesi. Dal punto di vista puramente economico i piani cottura a gas sono dunque meno costosi da mantenere, con una bolletta energetica più bassa rispetto a quella della corrente elettrica per il funzionamento dei modelli a induzione.
Allo stesso tempo i piani cottura a induzione offrono maggiore flessibilità e un’efficienza più alta, in quanto possono essere alimentati in modo completamente sostenibile tramite un impianto fotovoltaico, riducendo non solo la spesa ma anche le emissioni di CO2. Inoltre con un piano cottura a induzione è possibile staccarsi dal gas, utilizzando soltanto l’energia elettrica se ad esempio è presente una caldaia a pompa di calore.
Come ridurre i consumi in kWh dei piani cottura a induzione
Come abbiamo visto, i consumi dei piani cottura a induzione in kWh sono abbastanza elevati, con una spesa energetica più alta rispetto ai normali piani cottura a gas, nonostante rappresentino una tecnologia più efficiente e innovativa. Per diminuirne i consumi si possono adottare alcuni accorgimenti pratici, prestando attenzione al tipo di cotture, agli utensili utilizzati per cucinare e alla tariffa dell’energia elettrica.
Il problema principale dei piani a induzione è legato alla potenza elettrica assorbita dalle bobine, la quale può superare facilmente i tradizionali 3 kW, per questo motivo bisogna spesso richiedere un aumento della potenza fornita dal gestore. Per mantenere bassi i consumi è possibile prediligere le cotture dolci e lente, mantenendosi se possibile su livelli medi evitando di raggiungere i picchi di potenza massima.
Ad esempio, impostare un livello 5 invece che 7 può far risparmiare oltre 400 W di potenza elettrica, mentre le modalità turbo powerboost possono arrivare a 2.400 W di potenza, sebbene riducano di molto i tempi di cottura. Allo stesso modo è possibile usare delle pentole ad alta efficienza energetica, dotate di un fondo piatto e realizzate in materiale ferroso per una migliore conduzione del calore.
Inoltre bisogna contrattare una tariffa per l’energia elettrica vantaggiosa, beneficiando delle promozioni proposte dalle aziende nel mercato libero, valutando la possibilità di cambiare fornitore per strappare un prezzo più conveniente. Infine è indispensabile comprare dei piani cottura a induzione di alta qualità, modelli ad elevata efficienza energetica progettati per garantire prestazioni ottimali.