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Tritarifiuti lavandino: opinioni, pro e contro

Tritarifiuti lavandino: opinioni, pro e contro

Quareco2022-12-16T10:10:09+01:00

Denominato anche come dissipatore alimentare, il tritarifiuti lavandino è un elettrodomestico molto utile e pratico, se desideri avere più comfort all’interno del tuo contesto domestico.

In particolar modo, i tritarifiuti Elleci ottengono giudizi postivi, perché una volta inseriti sotto il lavandino, sono in grado di tritare ogni sorta di rifiuto organico proveniente dal lavaggio dei piatti.

Indice dei contenuti

  • Funzionamento
  • Opinioni
  • Tritarifiuti lavandino: pro
    • Comfort ai massimi livelli
    • Igiene
    • Risparmio
  • Tritarifiuti lavandino: contro
    • Aumento generale dei consumi
    • Problemi allo scarico

Funzionamento

Avere una panoramica chiara su come funziona il tritarifiuti del lavandino è di fondamentale importanza, prima ancora di procedere all’acquisto. Un apposito cilindro, variabile per dimensioni, e tutta una serie di martelletti compongono la struttura di questo dispositivo sempre più installato nelle case. La velocità dei martelletti trasforma in poltiglia i rifiuti organici che poi finiscono per essere dispersi all’interno delle fognature. Occorre un collegamento elettrico per il corretto funzionamento: ci vuole, quindi, una presa libera.

Opinioni

Le opinioni sul tritarifiuti lavandino sono positive, perché cattivi odori e accumuli di materiali organici vengono evitati. I rifiuti organici più duri, per quanto comunque tritabili, andrebbero evitati: le ossa dei cibi a base di carne, i noccioli di albicocche e pesche sono esempi calzanti su questo tema. Anche in quanto a sicurezza, le opzioni sui tritarifiuti lavandino sono positive: non ci sono rischi, anche in presenza di animali e bambini.

Tritarifiuti lavandino: pro

Comfort ai massimi livelli

Come ti indicheremo a breve, vi sono molti più vantaggi che svantaggi, nel momento in cui decidi di acquistare un tritarifiuti lavandino. Questione di comfort e di ottimizzazione dei tempi, ma non solo.

Se prima necessitavi di tempo nella raccolta e nella preparazione dei sacchetti dell’umido, grazie al tritarifiuti lavandino, puoi contare su un comfort ai massimi livelli.

L’unica cosa di cui dovrai occuparti sarà di buttare gradualmente i rifiuti organici all’interno del lavandino, lasciando correre l’acqua del rubinetto. Al resto ci penserà poi il dispositivo, trasformando il tutto in poltiglia.

Igiene

Siccome i rifiuti organici si decompongono velocemente, soprattutto nella stagione estiva è bene smaltirli quanto prima. Altrimenti, finisci per correre il rischio che attirino gli insetti.

Poi, vi sono i rifiuti organici succosi: la fuoriuscita di liquidi a fronte di rottura del sacchetto, potrebbe obbligarti a lavare il contenitore dell’umido più del dovuto.

A fronte di presenza di gatti e di cani nel contesto domestico, poi, dovrai prestare attenzione a non dimenticare nei paraggi il bidone dell’umido. Grazie al tritarifiuti lavandino, i suddetti problemi finiranno nel dimenticatoio.

Risparmio

La comodità di avere un tritarifiuti lavandino in casa porta con sé anche tutta una serie di vantaggi economici: la somma destinata alle buste della spazzatura è decisamente inferiore.

Se risiedi in un comune, dove sono presenti cassonetti dotati di chiave a chip personalizzato, beneficerai di un risparmio considerevole per via del ridotto conferimento di materiali organici. Quindi, nel calcolo della tassa sui rifiuti, data la tua bassa produzione, risparmierai considerevolmente.

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Tritarifiuti lavandino: contro

Non mancano degli aspetti negativi quando si acquista un tritarifiuti lavandino.

Aumento generale dei consumi

Dotare la cucina di un tritarifiuti lavandino comporta un aumento delle spese. A salire sono i consumi dell’acqua e le spese energetiche. Occorre far scorrere acqua per lo smaltimento della poltiglia.

Problemi allo scarico

Se si prova a tritare materiale organico troppo resistente, si corre il rischio di intasare lo scarico. Occhio, perciò!

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  • Piano cottura a induzione: come funziona?Piano cottura a induzione: come funziona? by Quareco 18 Dicembre 2018 Negli ultimi anni prende sempre più piede in italia, così come in tutta Europa, uno degli elettrodomestici da incasso più funzionali e moderni: Il piano di cottura a induzione, che grazie alla sua tecnologia innovativa si distacca completamente dal normale funzionamento dei fornelli a gas. Fornelli a induzione: come funzionano? Il piano cottura a induzione funziona attraverso un sistema di bobine elettriche che si trovano sotto un piano livellato realizzato in vetroceramica. Queste bobine grazie all’energia elettrica si riscaldano in automatico nel momento in cui entrano a contatto con particolari padelle con un fondo in grado di attivare i fornelli. Fornelli a induzione pro e contro È sempre bene valutare i pro e i contro dei fornelli a induzione prima di acquistarli. I vantaggi dei fornelli a induzione sono davvero molti, innanzitutto si presentano con un design innovativo e moderno, la piattaforma è in vetroceramica e bella da vedere. Oltre che l’estetica, tra i vantaggi di questo modello troviamo la possibilità di evitare le dispersioni termiche; inoltre sono molto sicuri perché entrano in funzione solo dopo averli accesi e aver poggiato la pentola sulla bobina. Dal punto di vista della pulizia, i fornelli a induzione sono molto più semplici da pulire. Ciò è dovuto alla vetroceramica che risulta facile da pulire e restia alle incrostazioni. Inoltre, il piano cottura si può pulire anche mentre si ha una bobina in funzione, perché non c’è il rischio di scottarsi, in quanto la zona esterna rimane sempre fredda. Come abbiamo visto i vantaggi sono diversi, ma questo piano cottura ha anche dei contro da dover considerare. Innanzitutto, non si possono utilizzare le pentole normali, né i tegami in ceramica, rame o terracotta perché non riescono ad attivare le bobine. Cucinare su questi modelli è molto diverso rispetto a quelli tradizionali perché il calore espanso cambia e quindi anche i tempi di cottura. Infine, bisogna considerare i costi dell’energia elettrica. Infatti, è necessario cambiare il piano elettrico portandolo a 5 tenendo conto che a lungo andare consuma di più del gas. Piano cottura induzione come si usa Il piano cottura a induzione è molto semplice da utilizzare. Per impiegarlo al meglio, basta procedere all’accensione del piano e poi predisporre la pentola o padella su uno dei fornelli piatti, attivando così il calore della piastra. Quando le bobine si attivano con la pentola posta al di sopra, si riscalda solo la zona circostante del piano cottura che si sta utilizzando. Mentre, il resto della vetroceramica rimane freddo e quindi si può toccare senza il rischio di bruciarsi. Pentole per fornelli a induzione Come abbiamo già accennato, non si possono utilizzare le normali pentole per cucinare, ossia quelle che si usano tradizionalmente sul gas per riuscire a cucinare. Per usare il piano cottura a induzione è necessario acquistare nuove padelle, pentole e una nuova caffettiera. Queste devono contenere al loro interno delle calamite che possono attivare le bobine. Piano cottura induzione consumi kwh I piani cottura a induzione hanno bisogno di un tot di kw per funzionare, quindi la prima cosa da fare è passare dai tradizionali 3 kwh ad almeno 5. Infine, bisogna considerare in linea generale che per riscaldare all’incirca una pentola d’acqua è necessario consumare almeno 1100 W. Su Quareco.com trovi il tuo piano cottura preferito ad un prezzo speciale. SCOPRILI TUTTI (14)
  • Guida alla pulizia del lavello Elleci in GranitekGuida alla pulizia del lavello Elleci in Granitek by Quareco 24 Agosto 2021 Da quasi 30 anni i lavelli da incasso Elleci sono sinonimo di qualità e stile italiano, come dimostra il successo ottenuto anche sul mercato internazionale a partire dal 2008 dopo l’apprezzamento nel settore italiano degli arredi per la cucina. L’azienda propone un’ampia gamma di lavelli compositi, tra cui i famosi lavelli in Granitek Metal, Matt o Classic con design tradizionale o moderno con 1, 2 o 2 vasche e mezzo. Per mantenere in perfetto stato questi elementi è fondamentale effettuare una corretta pulizia del lavello Elleci in Granitek, seguendo le indicazioni dell’impresa per la manutenzione ordinaria. Con alcuni semplici accorgimenti è possibile garantire una vita utile considerevole dei lavelli del brand italiano, proteggendoli contro eventuali graffi e altri inconvenienti che possono danneggiare il rivestimento.  Come pulire i lavelli da incasso in Granitek di Elleci Il Granitek è un materiale composito molto gettonato per la realizzazione di lavelli da incasso per la cucina, ottenuto con la mistura del granito e di una resina acrilica sottoposta successivamente a un processo di ceramizzazione. Il risultato è un lavello in grado di resistere alle alte temperature, estremamente robusto contro urti e shock termici, con un aspetto estetico che ricorda da vicino la pietra naturale e un’elevata facilità di pulizia. Per questo motivo pulire un lavello in Granitek Elleci è molto semplice, tuttavia è fondamentale seguire alcuni accorgimenti utili per evitare di danneggiare il rivestimento. Innanzitutto bisogna utilizzare i prodotti adatti, attrezzandosi con una spugna morbida non abrasiva, un panno in microfibra e un sapone delicato, oppure in alternativa il tradizionale detergente liquido per i piatti. La pulizia ordinaria deve essere effettuata regolarmente, utilizzando la spugna morbida e il sapone per i piatti per rimuovere i liquidi in eccesso, evitando che entrino all’interno del materiale, asciugando la superficie con il panno in microfibra. Questo semplice intervento di routine permette di mantenere il lavello in perfetto stato, preservandolo dalla formazione delle macchie. Come pulire dalle macchie i lavelli in Granitek Elleci In alcune circostanze è necessario intervenire con un’operazione di manutenzione straordinaria, ad esempio se si notano delle macchie sul rivestimento del lavello da incasso in Granitek di Elleci. Per i lavelli di colore chiaro bisogna adoperare prodotti adatti, realizzando un composto realizzato in casa formato con percentuali di un quarto di acqua tiepida e tre quarti di candeggina. A questo punto bisogna applicare la soluzione sul lavello, lasciandola agire per almeno 8 ore, quindi è necessario risciacquare con molta acqua e asciugare il lavello con il panno in microfibra. Se le macchie sono ancora presenti è possibile ripetere il procedimento, per un massimo di un paio di volte per non danneggiare la superficie, altrimenti per la macchie più ostinate è possibile ricorrere a un anticalcare specifico. La pulizia delle macchie difficili sui lavelli scuri di Elleci in Granitek, invece, deve avvenire usando una spugna morbida e del detergente per i piatti, poiché altri prodotti potrebbero rovinarne il rivestimento. Il procedimento è lo stesso per pulire il lavello in fragranite beige, un materiale del tutto simile con le medesime proprietà rispetto al Granitek.  Usare i prodotti Elleci Spesso quando si ha in mente di acquistare dei prodotti per la pulizia di materiali abbastanza delicati come quelli dei lavelli, si devono fare i conti con molteplici dubbi su quale prodotto adatto acquistare, affinché non rechi nessun danno. Elleci su questo viene incontro ai consumatori, producendo dei detergenti e altri prodotti pensati proprio per i propri lavelli, e con un efficacia garantita. Di seguito la lista completa di questi prodotti, acquistabili direttamente da Quareco.com. Gli errori da non fare nella pulizia dei lavelli Elleci in Granitek Per tutelare nel tempo i lavelli Elleci è fondamentale seguire alcune precauzioni, allo scopo di mantenere inalterate le caratteristiche degli arredi per la cucina del marchio italiano. Innanzitutto non bisogna mai lasciare depositi d'acqua sulla superficie, in quanto possono favorire la formazione del calcare, ma è importante asciugare sempre la superficie e non lasciarla umida. È importante non usare prodotti aggressivi come soda caustica, ammoniaca e disgorganti, evitando le sostanze di tipo alcalino. Allo stesso tempo non vanno utilizzate spugne metalliche o abrasive, è essenziale non tagliare gli alimenti sulla superficie del lavello e non bisogna versare acqua bollente per la pulizia ma appena tiepida.  Per i lavelli di colorazione scura, più difficili da pulire in presenza di macchie ostinate, l’azienda suggerisce di realizzare un trattamento decalcificante una volta a settimana. Questo intervento permette di prevenire la formazione del calcare sulla superficie, assicurandosi che il lavello rimanga privo di macchie causate da questo fenomeno, riducendo la necessità di una pulizia più aggressiva e dunque pericolosa per l’integrità estetica del prodotto. (6)
  • Piano cottura induzione: le opinioni, i pro e i controPiano cottura induzione: le opinioni, i pro e i contro by Quareco 29 Novembre 2018 I piani cottura a induzione negli ultimi tempi hanno sollevato diversi sostenitori ma hanno anche subito molte critiche da coloro che invece sono rimasti fedeli ai tradizionali fornelli a gas. I piani cottura a induzione, anche se esistono da diverso tempo, negli ultimi anni insieme alle cappe da cucina moderne, stanno diventando sempre più in voga ed utilizzati: sono sicuramente più belli esteticamente, offrono maggiore sicurezza e sono semplici da pulire. Ma vediamo insieme come funzionano e quali sono i pro e i contro dei piani cottura a induzione. Piano cottura induzione come funziona Un piano cottura a induzione presenta un sistema di bobine che si trovano al di sotto di una piattaforma realizzata in vetroceramica, le quali poi vengono alimentate dalla corrente elettrica alternata che scorre nel filo della bobina e produce un campo magnetico altrettanto variabile nel tempo. Questa produce correnti elettriche indotte sul fondo del recipiente conduttore posto sul fornello e, per effetto Joule, l'energia elettrica si trasforma in calore provocando il riscaldamento del recipiente e del contenuto. Per far sì che un piano cottura a induzione funzioni correttamente c’è bisogno di alimentazione elettrica. Quindi è necessario avere delle linee di alimentazione che possano supportare al meglio l’energia che viene assorbita dalle bobine. Al fine di impiegare al meglio un piano ad induzione dunque è necessario procedere ad aumentare l’energia elettrica della propria abitazione e potenziare l’impatto dai classici 3 kilowatt ad almeno 4 kilowatt, necessari per indurre la giusta energia a quattro fornelli. Piano cottura induzione pro e contro I piani cottura a induzione hanno dei pro e contro e prima dell’acquisto è bene valutarli per comprendere se questi siano adatti alla cucina ed alle proprie esigenze. I principali vantaggi dei piani cottura ad induzione prevedono: Un design moderno ed innovativoUna piattaforma piana realizzata in vetroceramicaNon presenta alcuna dispersione termica, come invece avviene con il gasLe zone di cottura presentano un sistema di riconoscimento automatico, quindi entrano in funzione solo nel momento in cui si appoggiano le pentole per i fornelli a induzione. Quindi non ci sono rischi di consumi eccessivi e non si rischia di dimenticare il gas acceso.Facile da pulire, perché si sporca pochissimo e basta passare un panno per ripulirla completamenteRendimento migliore rispetto a quelli a gasInfine, la zona esterna della vetroceramica rimane fredda e quindi non c’è il rischio di scottarsi Oltre ai vantaggi appena evidenziati ci sono anche degli svantaggi, tra i principali riscontriamo: Un prezzo d’acquisto più alto rispetto ai normali piani di cottura a gasBisogna acquistare nuove pentole e padelle che contengano delle calamite in grado di attivare le bobine, anche la moka va sostituita con una compatibile con i piani a induzioneNon si possono utilizzare tegami in terracotta, ceramica o rame perché non attiverebbero il calore della piastraI fornelli a induzione comportano un aumento del costo dell’energia elettrica inoltre c’è la necessità di provvedere a cambiare la classica fornitura da 3 ad almeno 4 kilowatt. Piano cottura induzione migliore In commercio ci sono diversi marchi che propongono un piano cottura a induzione, sicuramente tra i migliori troviamo quelli proposti dai marchi di elettrodomestici più famosi. La scelta deve andare sui modelli che presentano almeno quattro “fuochi” e si consigliano i modelli digitali che si attivano attraverso il touchscreen. È molto importante analizzare la qualità della vetroceramica , cercando il migliore rapporto tra qualità e prezzo, cercando di non farsi tentare da offertissime e prezzi bassi, perché potrebbero essere apparati di infima qualità. (4)
  • Qual è il miglior materiale per il lavello da cucina?Qual è il miglior materiale per il lavello da cucina? by Quareco 23 Settembre 2021 Il materiale del lavello da cucina incide su una serie di aspetti, tra cui il costo del prodotto, l’aspetto estetico e le sue prestazioni. Alcuni rivestimenti sono più facili da pulire ma meno resistenti, altri invece sono più robusti ma hanno un design meno affascinante, perciò è fondamentale conoscere le caratteristiche di ogni soluzione e trovare il giusto compromesso. D’altronde il lavello da incasso per la cucina può essere proposto in tante opzioni differenti, in acciaio inox o materiali compositi sintetici, ceramici o acrilici, ognuno dei quali presenta diverse proprietà meccaniche e qualità estetiche. Ecco alcuni suggerimenti utili per capire qual è il miglior materiale per il lavello della cucina, per essere in grado di prendere una decisione consapevole al momento di comprare il nuovo lavello.  I lavelli in Fragranite  Tra i modelli più apprezzati ci sono senza dubbio i lavelli in composito, realizzati utilizzando diversi materiali e formule spesso brevettate dalle aziende che li producono. Si tratta di prodotti come i lavelli in Fragranite, costruiti usando resine acriliche e granito, ottenendo un rivestimento impermeabile, resistente allo sporco e non soggetto al calcare come avviene per le superfici metalliche. Un lavello in Fragranite è resistente ai graffi e al calore fino a una temperatura di 280°C, inoltre è richiede una manutenzione meno frequente rispetto ad altri materiali. Allo stesso tempo va tenuto in perfette condizioni evitando l’accumulo di sporcizia e macchie, in quanto la superficie potrebbe rovinarsi. Questi lavelli sono disponibili in tantissimi colori diversi, offrendo una soluzione adatta per arredare la cucina con stile in base ai propri gusti estetici. I lavelli in Granitek Un lavello in Granitek è molto simile a un modello in Fragranite, infatti sono entrambi realizzati attraverso in modo composito usando delle resine acriliche e del granito naturale. Sapere quale scegliere tra Granitek o Fragranite per il lavello della cucina non è semplice, tuttavia al giorno d’oggi sono due proposte che vanno sicuramente valutate quando si vuole acquistare un nuovo lavello da incasso. Al pari della Fragranite anche il Granitek ha un design che ricorda la pietra naturale, rendendo spesso difficile distinguerlo da un lavello 100% in pietra. Il Granitek offre una buona resistenza ai graffi, agli urti e al calore, è facile da pulire e si può trovare in numerose variazioni cromatiche come il tortora, il nero, l’antracite, il bianco antico e l’avena, garantendo la massima flessibilità nell’allestimento della cucina. I lavelli in acciaio Un materiale molto apprezzato per i lavelli da cucina è l’acciaio inox, una soluzione indicata per chi vuole un rivestimento resistente agli sbalzi termici e una struttura robusta contro urti anche violenti. L’acciaio è un materiale igienico, senza contaminazioni se viene a contatto con gli alimenti, inoltre è duraturo e permette di investire in un lavello con una vita utile considerevole. Allo stesso tempo i lavelli in acciaio inox soffrono la presenza del calcare nell’acqua, perciò bisogna lavarli in modo accurato ed evitare che il calcare si depositi in quanto potrebbe macchiare il lavello. Questi modelli si possono pulire con acqua e sapone neutro, utilizzando una spugna in microfibra per non graffiare la superficie, ricordandosi di asciugare sempre il lavello per preservarlo contro la formazione della macchie. I lavelli in Metaltek Il Metaltek è un altro materiale composito molto usato nella realizzazione di lavelli per la cucina moderni, ottenuto attraverso la combinazione di pietra naturale e resina acrilica. Questi prodotti sono semplici da pulire e non richiedono molta manutenzione, sono resistenti alle variazioni di temperatura, agli urti e alle macchie offrendo un rivestimento versatile ed efficiente. Rispetto ad altri lavelli in composito il Metaltek prevede l’aggiunta di particelle metalliche, in questo modo la struttura ottiene una qualità estetica più suggestiva e accattivante, con un effetto lucido e brillante simile a quello dell’acciaio inox. Il Metaltek è una protezione igienica per il lavello, non scolorisce nel tempo mantenendo l’aspetto invariato anche dopo alcuni anni di utilizzo, con diverse tonalità cromatiche tra cui scegliere. Quale materiale scegliere per il lavello della cucina? Nella scelta del materiale giusto per il lavello della cucina bisogna valutare con attenzione pro e contro di ogni opzione, allo scopo di compiere una scelta adeguata e ottenere prestazioni adatte alle proprie esigenze. In questi casi è necessario individuare il mix migliore tra qualità estetiche, resistenza e manutenzione, per usufruire di un lavello pratico, funzionale e perfettamente integrato con il design della cucina.  I lavelli in materiale composito sono tra i più gettonati al giorno d’oggi, poiché sono resistenti alle macchie, hanno un ottimo rapporto qualità-prezzo e offrono numerose opzioni in termini di finiture e colori. I lavelli in acciaio invece si macchiano e graffiano con maggiore facilità, tuttavia sono robusti e longevi confermandosi una scelta indicata per chi desidera un lavello duraturo e igienico.  (3)
  • Colore top cucina scegliere quello giusto e abbinarlo al lavelloColore top cucina scegliere quello giusto e abbinarlo al lavello by Quareco 17 Dicembre 2021 Nell’allestimento della cucina è fondamentale non solo scegliere arredi e strutture funzionali e di qualità, ma bisogna prestare anche attenzione all’aspetto estetico e alle combinazioni cromatiche. Il colore del top della cucina, ad esempio, deve armonizzarsi con gli arredi e le pareti, inoltre deve essere ben abbinato con il colore del lavello. Il rischio di sbagliare accostamenti cromatici è molto elevato in queste circostanze, soprattutto se non si hanno le idee chiare in merito alle migliori combinazioni da realizzare. Ecco alcune indicazioni pratiche per scegliere e abbinare il colore del top della cucina con il lavello, per un risultato estetico impeccabile in grado di valorizzare questo ambiente della casa. Quali colori scegliere per il top della cucina Per scegliere il lavello giusto bisogna innanzitutto pensare al colore del top, in questo modo sarà più facile orientarsi nella selezione del lavello più adatto dal punto di vista estetico. Spesso si preferisce creare un contrasto cromatico tra il top e le ante della cucina, per spezzare la monotonia di una cucina monocromatica poco originale e accattivante. Ovviamente non bisogna esagerare con i contrasti, scegliendo comunque degli abbinamenti cromatici armonici che combinino bene insieme al resto dell’arredamento. Ad esempio, se la cucina prevede delle ante grigio chiaro o bianche è possibile optare per un top nero o grigio scuro, mentre al contrario se le ante sono scure è opportuno preferire una tonalità più chiara per il top della cucina. Se invece le ante presentano già una policromia, ad esempio con i bordi di un colore diverso da quello degli sportelli, oppure con ante alternate di colori differenti, in questo caso è necessario usare uno dei colori come richiamo per il top della cucina. Ad esempio, se le ante sono in legno grezzo con finiture nere, in questo caso si può scegliere di abbinare un top color legno oppure nero. Il colore del top della cucina va scelto anche tenendo conto del design dell’ambiente, ad esempio optando per il bianco o il color legno nelle cucine stile country, il tortora per le cucine shabby, oppure il verde o il rosa per uno stile decorativo bohémien. Per una cucina moderna è possibile acquistare un top color cemento, nero o con le venature del marmo, mentre con lo stile industriale vanno bene il grigio chiaro o scuro e il nero. Come abbinare il colore del top con il lavello della cucina Una volta definita la tonalità cromatica del top è necessario abbinarlo al colore del lavello. Al giorno d’oggi esistono tantissime opzioni cromatiche per i lavelli da cucina, infatti oltre ai classici modelli in acciaio inox ci sono anche quelli in materiale composito. Ad esempio, i lavelli in Keratek o in Granitek sono disponibili in diversi colori, tra cui il bianco, il nero, l’antracite, l’avena o il grigio. Inoltre, con i lavelli da incasso in composito è possibile optare per tante sfumature particolari, come il bianco pietra o antico, il grigio tortora o dark grey, il nero ghisa o black assoluto. Se la cucina presenta toni neutri e il top già crea un contrasto esistono due soluzioni in questo caso:  richiamare il colore del top armonizzandolo con quello del lavello;rinforzare il contrasto scegliendo un terzo colore per il lavello.  Se ad esempio in cucina prevalgono colori neutri come il grigio o il bianco, scelti sia per le ante sia per il top, è possibile preferire un lavello nero per spezzare la monotonia cromatica della cucina, oppure mantenere un accostamento più armonico con un lavello tortora. Quando in cucina top e ante hanno invece colori caldi, a questo punto è possibile scegliere un lavello grigio o rosa chiaro rendendo l’atmosfera più gradevole. In genere top e lavello non devono avere lo stesso colore, quindi è possibile optare per due sfumature della stessa tonalità, ad esempio un grigio chiaro e un grigio scuro, oppure aumentare il contrasto con un accostamento come il top nero e il lavello bianco o viceversa. La decisione deve rispettare i propri gusti personali, prestando attenzione al risultato estetico complessivo, cercando di non esagerare con le sfumature usando al massimo due o tre colori differenti ben armonizzati tra loro.  Parti dal lavello? Scegli il colore che preferisci! (3)

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